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Dagli USA, il grido conservative: "Non c'è dignità nell'eutanasia" - Matchman News
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Dagli USA, il grido conservative: “Non c’è dignità nell’eutanasia”

Durante un pausa della tanto attesa Conferenza dei Conservatori americani, CPAC, che si è tenuta a fine febbraio nel Maryland, due protagonisti del mondo conservatore americano hanno voluto presentare le loro testimonianze e attività per contrastare il diffondersi della eutanasia. La responsabile della ‘American Conservative Union’ Julie Hocker e Stanford Swim della Fondazione GFC con […]

Durante un pausa della tanto attesa Conferenza dei Conservatori americani, CPAC, che si è tenuta a fine febbraio nel Maryland, due protagonisti del mondo conservatore americano hanno voluto presentare le loro testimonianze e attività per contrastare il diffondersi della eutanasia. La responsabile della ‘American Conservative Union’ Julie Hocker e Stanford Swim della Fondazione GFC con […]

Durante un pausa della tanto attesa Conferenza dei Conservatori americani, CPAC, che si è tenuta a fine febbraio nel Maryland, due protagonisti del mondo conservatore americano hanno voluto presentare le loro testimonianze e attività per contrastare il diffondersi della eutanasia. La responsabile della ‘American Conservative Union’ Julie Hocker e Stanford Swim della Fondazione GFC con sede nello Utah, hanno esortato i partecipanti a essere vigili e organizzati ‘per contrastare’ la diffusione del suicidio assistito in tutti gli stati federali. Swim ha detto che oggi il suicidio assistito è legale in sei stati, ma che 21 stanno prendendo in considerazione la legalizzazione.

“Questa diffusione è terribilmente veloce e riguarda qualcosa che è letteralmente una decisione di vita o di morte, notando che tali leggi esaltano l’autonomia personale, ma sono problematiche in quanto non comprendono, per esempio disposizioni per lo screening sulla salute mentale o certezza della volontà del paziente.

La maggior parte dei questi disegni di legge riconoscono che le cure palliative e gli ‘hospice’ sono efficaci, ma non richiedono necessariamente che a un paziente che stia considerando il sia comunicato che sono a sua disposizione anche queste cure palliative o cure di lunga degenza (hospice).

Questo sta provocando e ‘provocherà’ cambiamenti anche delle politiche dei grandi gruppi assicurativi.

La Hocker ha citato il caso recente di Stephanie Packer della California, a cui era stata diagnosticata la sclerodermia, una malattia cronica autoimmune che causa la distruzione del tessuto polmonare, con conseguente diagnosi di morte. Poco dopo che la Legge di fine vita è entrata in vigore nello Stato della California, la compagnia assicurativa della Signora Packer si rifiutò di pagare per un diverso farmaco chemioterapico che il medico aveva suggerito, ma accettava invece di pagare per i farmaci per il suicidio assistito, con soli 1.20 dollari.

“Questo è il volto di questa legislazione” ha detto la Hocker.

Il suicidio assistito “è un cuneo”, ha detto la Hocker ha detto in un’intervista con The Christian Post, “quello che inizia come il suicidio assistito per i malati terminali in agonia, ha come lato oscuro il “movimento eugenetico in America che porta fino alla seconda guerra mondiale”.

Il modo in cui sono scritte alcune normative sono volutamente grigie, in modo da lasciare spazio per ogni interpretazione discutibile. Una volta che un medico ritiene che un paziente sia “idoneo” per il suicidio assistito “, nulla lo separa da ritenerlo ammissibili all’ eutanasia”.

Già alcuni esempi preoccupanti di abusi hanno avuto luogo in tutto il mondo.

Il 1 febbraio, nei Paesi Bassi una donna con più di 80 anni, ed affetta da demenza e aveva espresso il desiderio di morire, così come riportato dai famigliari, al momento dell’inizio della procedura del suicidio assistito ha opposto resistenza e medici e famigliari hanno dovuto ‘bloccarla’ pur di completare il suicidio assistito. Libertà di scelta? Piano con le parole e gli esempi.

I sostenitori dell’eutanasia hanno scritto molto su come su estirpare gli indesiderabili sin dal 1920, la Hocker ha continuato e questo “non è qualcosa per convincere i conservatori ad opporsi al suicidio assistito, sono semplicemente i fatti reali di oggi e della storia del secolo scorso”.

La stessa Hocker ha smascherato coloro che pensano al suicidio assistito come una ‘scelta compassionevole’, “siamo tutti nati con un livello di dignità che non può essere misurato o tolto. La dignità non può essere donata dal nostro Governo”, ha aggiunto.

I sostenitori del suicidio assistito, ha detto, si inseriscono come gli arbitri della dignità umana, come se essi fossero coloro che possono conferire ad altri la dignità di vivere e danno della morte la definizione di un diritto”.

“Nessuno mi dà la mia dignità, la mia dignità è perché io esisto”, ha detto Hocker.

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