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Le foglie sono già verdi, contro le idee e non contro le persone - Matchman News
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Le foglie sono già verdi, contro le idee e non contro le persone

La sintesi del convegno “Difendere la famiglia per difendere la comunità” che si è svolto a Milano il 17 Gennaio e che ha suscitato numerose polemiche.

La sintesi del convegno “Difendere la famiglia per difendere la comunità” che si è svolto a Milano il 17 Gennaio e che ha suscitato numerose polemiche.

Auditorium Testori, Milano 17 gennaio. La sintesi del convegno, polemiche a parte.

Un incontro patrocinato da Regione Lombardia che parla di famiglia. Una manifestazione fuori che lo contesta. L’accusa è di omofobia. Poi le camionette della polizia, anche se non c’è violenza fisica. Polemiche prima, durante e dopo. E nessuno che nota quello di cui si è discusso.

Molto si è detto del convegno “Difendere la famiglia per difendere la comunità” di sabato 17 gennaio a Palazzo Lombardia. Organizzato da Obbiettivo Chaire, Tempi, Alleanza Cattolica e Nonni 2.0; voluto e sostenuto dalla giunta regionale. Dentro, l’incontro dove psicologi, giornalisti e politici parlano di famiglia naturale. Fuori la manifestazione dei Sentinelli di Milano, LGBT PD e altri che lo definiscono il “convegno omofobo”. Nel frattempo gli agenti in tenuta antisommossa si schierano lungo tutta l’area intorno al palazzo. I toni sono accesi da entrambe le parti. “Sbagliato il modo” secondo i più, ma i contenuti?

Alle ore 15 inizia il tanto discusso convegno sulla famiglia all’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia. Luigi Amicone, direttore del settimanale Tempi, introduce i vari relatori. Intanto, all’angolo tra Viale Melchiorre Gioia e via Pirelli, fuori dalla Metro, si raduna la manifestazione dei Sentinelli di Milano, di LGBT e di altre associazioni anti-omofobia (un migliaio circa). Ѐ il culmine di una bagarre portata avanti nei giorni scorsi (dal 3 gennaio) sul web e su alcuni quotidiani, in particolare la Reppubblica. Tanti gli striscioni col motto: “L’unica malattia è l’omofobia”. A questi si aggiungono anche i NO-EXPO che non perdono l’occasione di protestare contro la fiera del maggio prossimo. Musica, discorsi e poi “selfie” con bacio all’insegna dell’#omofobia.

Niente di troppo violento, a parte i toni accesi, ma la sicurezza è tanta: le camionette di carabinieri e polizia bloccano il perimetro intorno alla sede regionale. Per mantenere separate le due manifestazioni. Per segnare un confine che non dovranno difendere.

Il primo nemico della famiglia non sono i gay, ma il fisco

In auditorium Testori, si inizia con il saluto di Cristina Cappellini, assessore alla cultura. Poi l’introduzione di Massimo Introvigne, presidente del comitato “Sì alla famiglia” nonché reggente nazionale vicario di Alleanza Cattolica. Riprende Papa Francesco per introdurre quattro tesi, dati alla mano. “La famiglia”, dice “è ancora di salvezza per l’Italia”. Perché “Il debito pubblico mostruoso è stato compensato dal credito privato, cioè dal risparmio di tante famiglie” che, continua, si sono fatte “carico delle inefficienze dello Stato, tanto spesso assistendo in casa gli anziani e curando i malati”. Quindi si sofferma sulla scarsità di matrimoni e sull’aumento dei divorzi. A cui è legata, è dimostrato, la diminuzione delle nascite. Un problema non solo morale, ma politico economico e sociale, perché “meno figli oggi significa domani meno produttori, meno consumatori, meno contributori…” sostiene. L’altro grave pericolo, in Italia, è il fisco. “Qui fuori stanno manifestando per assicurarci che il primo nemico della famiglia non sono i gay”, dice Introvigne “sono d’accordo anch’io”. Lo dimostrano i dati della Banca Mondiale secondo cui “le famiglie italiane hanno pagato in media al fisco negli ultimi cinque anni, il 67% del loro reddito” informa. Dunque parte della soluzione sta nello sgravio fiscale e nella riforma delle leggi. In alcuni casi le leggi ci sono già, ma non si conoscono. Come per esempio le norme sulle convivenze di qualsiasi tipo. E su quest’ultimo punto: “l’orientamento omosessuale non è una malattia” commenta “la vera malattia è molto più vecchia e si chiama totalitarismo del pensiero”.

Una differenza non solo culturale, ma reale

Quindi è il momento dei quattro relatori: il prete, padre Maurizio Botta, lo psicologo, Marco Scicchitano e i giornalisti Costanza Miriano e Mario Adinolfi. Quest’ultimo è direttore del nuovo – nonché il primo – giornale pro-vita in Italia, La Croce. Quattro “amici” spiega padre Botta della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri, “invitati a parlare della loro esperienza, non contro le persone, ma contro le idee”. Due i temi toccati dai relatori. Parlano di differenze di genere, che sono anzitutto naturali, “cioè biologiche” prima ancora che culturali. Come dimostrano gli studi presentati da Scicchitano, coordinatore del Progetto Pioneer che propone percorsi educativi per far emergere le diversità biologiche tra l’uomo e la donna. Su questo aspetto si sofferma anche Costanza Miriano, giornalista e scrittrice nota per i libri sul rapporto uomo-donna nel matrimonio. Racconta la sua esperienza di madre e lavoratrice. Soprattutto mette in luce la difficoltà della donna di oggi a prendere coscienza del potere più grande che essa ha, “quello di generare”. “L’accudimento è una questione da femmine” afferma, “a noi non interessa costruire i muri, ci interessa lavare i bambini”. E se da un lato si perde il “gusto” di essere madri in funzione di una parità dei sessi, dall’altro “aumenta il tasso di infelicità”.

L’altro argomento è la nuova normativa proposta in Parlamento: la Step-child adoption (letteralmente: l’adozione del figliastro). Ne tratta Mario Adinolfi, ex politico alla DC, poi al PD e Scelta Civica, giornalista e scrittore. “Vorrei mettervi in guardia contro la neo-lingua” afferma, specificando che con la normativa che “prevede l’adozione da parte di una coppia omosessuale del figlio di uno dei due membri, in realtà si vuole promuovere l’utero in affitto”. “Una vera compravendita di persone”, conclude. Ad esempio di ciò porta la sua ultima pubblicazione, il libro Voglio la mamma: la storia del figlio di Elton John e del suo compagno.

“Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi…”

Concludono i politici. Raffaele Cattaneo, presidente della giunta regionale, che si dice fiero di essere padre di tre figli adottati. Cita Chesterton e dice “vedendo tanta polizia mi è venuta in mente una frase di Chesterton… ‘spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi’. Mentre noi ribadiamo l’importanza della famiglia come riconosciuta dall’articolo 29 della Costituzione”. Poi interviene Massimiliano Romeo (Lega Nord), primo firmatario della mozione in giunta per la giornata della famiglia. E Roberto Maroni. Risponde alle accuse di discriminazione per aver promosso un evento di quel tipo. “A questo penseranno i miei avvocati” taglia corto il presidente. Per quanto riguarda EXPO dice: “creeremo uno spazio di incontro per le famiglie durante la manifestazione: il forum delle famiglie. Se ne occuperà Luigi Amicone”.

Giacomo Pizzi

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