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La Famiglia vince in Slovacchia - Matchman News
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La Famiglia vince in Slovacchia

IL 90% degli slovacchi dichiara il Si alla famiglia e al matrimonio.

IL 90% degli slovacchi dichiara il Si alla famiglia e al matrimonio.

Un sì deciso alla famiglia e al matrimonio: questo il risultato del referendum sulla famiglia che si è tenuto in Slovacchia lo scorso 7 febbraio. Il 90 per cento dei votanti ha supportato la riforma della Costituzione slovacca, che protegge la famiglia naturale formata da uomo e donna.

“Il referendum in Slovacchia ha dimostrato che più del 90% degli elettori vuole una forte tutela del matrimonio, dei figli e della famiglia in Slovacchia”, ha dichiarato Markic Željka di Aliancia Za Rodinu (Alleanza per la famiglia), associazione che si è molto impegnata nella campagna elettorale pro-famiglia.

I votanti hanno dovuto rispondere a tre quesiti. E i votanti hanno risposto che, sì, il matrimonio è una unione tra uomo e donna (94,5 per cento dei voti); che, no, non deve essere concessa l’adozione alle coppie omosessuali (93,43 per cento); e che no, non ci deve essere indottrinamento gender e pro aborto nelle scuole (90,32 per cento).

Unico neo, la ridotta partecipazione al voto. Solo il 21,41 per cento dei 4.4 milioni di aventi diritto si sono recati alle urne. Perché un referendum sia vincolante per il governo, si deve superare la soglia del 50 per cento dei votanti. Ma nonostante questa ridotta partecipazione al voto, «i politici slovacchi – dice Markic – hanno certamente ricevuto un messaggio molto chiaro soprattutto tenendo conto del fatto che in Slovacchia il 51% del quorum necessario perché un referendum sia vincolante è stato raggiunto solo una volta, ovvero quando  si doveva decidere sull`adesione all`Unione Europea-”.

In Slovacchia, la partecipazione al voto è sempre bassa. Solo il 13 per cento degli slovacchi in più ha – ad esempio – partecipato alle elezioni dei membri del Parlamento Europeo.

Anche per questo, i promotori internazionali del referendum hanno espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto. Luca Volonté, presidente di Fondazione Novae Terrae, ha affermato: «Il più grande successo è stata la mobilitazione massiccia e popolare di decine di migliaia di persone nella iniziativa delle associazioni pro famiglia. Questa ricchezza è il miglior risultato del referendum, essa sarà una sorgente di impegno civile e sociale che darà grandi frutti nel futuro della Slovacchia».

Il supporto del Papa è stato fondamentale. Durante l’udienza generale del 4 febbraio, il Pontefice ha detto: “Saluto i pellegrini provenienti da Slovacchia e, attraverso di loro, voglio ringraziare tutta la Chiesa slovacca, incoraggiare tutti a proseguire gli sforzi in difesa della famiglia, cellula vitale della società”.

Dall’altra parte della barricata, anche i collettivi LGBT esprimono soddisfazione. Secondo diversi media, il risultato del referendum ha rappresentato una grande vittoria per la difesa dei diritti delle coppie omosessuali. Irike Lunacek MEP, Copresidente di LGBT Intergroup, ha detto di essere contento che il referendum era “nettamente fallito”.

“Quando anche gli striscioni con l`immagine del Papa non possono portare il popolo slovacco ad andare a votare, – ha affermato Lunaceck – significa che in grande maggioranza, i cittadini slovacchi si sono accorti della propaganda omofoba realizzata dagli organizzatori”.

Le associazioni gay hanno condotto una campagna di propaganda che invitava gli slovacchi a disertare le urne e non presentarsi per far fallire il referendum.

“La campagna per il referendum –ha spiegato Intergroup LGBT- ha dimostrato che l`omofobia è ancora un grande problema. Esortiamo il governo slovacco a dimostrare un vero impegno per i valori europei, e iniziare a lavorare su una strategia per la protezione dei diritti umani per tutti”.

Auxi Rodríguez

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