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Gandolfini (Family day): "Le piazze hanno smascherato la barbarie dell'utero in affitto" - Matchman News
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Gandolfini (Family day): “Le piazze hanno smascherato la barbarie dell’utero in affitto”

Il Consiglio d’Europa vota no all’utero in affitto. Gandolfini spiega come hanno influito le piazze italiane

Il Consiglio d’Europa vota no all’utero in affitto. Gandolfini spiega come hanno influito le piazze italiane

Dietro il ‘no’ del Consiglio d’Europa all’utero in affitto c’è più Italia di quanto si pensi. Le piazze del Family day hanno infatti portato le delegate il Partito democratico, la deputata Eleonora Cimbro e la senatrice Maria Teresa Bertuzzi, a votare in dissenso con il gruppo del Partito socialista europeo di cui fanno parte. Matchman-news ne ha parlato con il presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figlia e promotore delle due grandi manifestazioni di Roma del giugno e del gennaio scorso, Massimo Gandolfini.

Il Consiglio d’Europa ha respinto, anche grazie al voto delle delegate italiane del Pd, la risoluzione che chiedeva la regolamentazione della pratica dell’utero in affitto. Hanno vinto le piazze che in tutti i Paesi d’Europa stanno creando una nuova sensibilità sui temi antropologici?

“Sicuramente le due piazze  – 20 giugno e 30 gennaio – hanno dato un grandissimo impulso a quella che poi è stata decisione del Consiglio d’Europa, hanno tirato fuori dalla zona d’ombra una tematica delirante sul piano antropologico come quella dell’utero in affitto. Perché stava passando tutto sotto traccia senza che nessuno se ne accorgesse. In secondo luogo la presenza milioni di persone ha spinto la politica a non tenere più un atteggiamento pilatesco e a doversi confrontare su questo tema. Abbiamo la soddisfazione di aver suscitato anche in tutto il nostro continente una grande condivisione dei nostri valori che ha portato ad una scelta coraggiosa al consiglio d’Europa che ha consentito un vero e proprio capovolgimento del fronte di forza che inizialmente era decisamente a favore di una regolamentazione dell’utero in affitto, mentre la nostra istanza è che se una cosa è socialmente pericolosa non va regolamentata ma proscritta. Ed è questo che abbiamo ottenuto”.

I partiti spesso scendono a compromessi mentre la piazza parla chiaro, quindi è indispensabile il ruolo di un movimento trasversale e a-politico per le future battaglie antropologiche?

“La grande forza della piazza è l’assoluta libertà di poter dire con chiarezza la verità. Perché non abbiamo alcun gioco di potere da tutelare. Il Comitato difendiamo i nostri figli, che è il portavoce di quella piazza ha libertà di dire il comune sentire degli italiani, il quali non vogliono una mercificazione né del bambino, da comporre come una specie di collage con embrioni e gameti in vendita, né del corpo della donna che vede  violare il suo diritto alla salute in nome di un contrato a suon di miglia di euro. Il tutto è veramente svilente della dignità della persona umana e della donna in modo particolare”.

Durante il voto alla sede distaccata del Consiglio d’Europa a Parigi erano presenti in piazza sia cattolici che femministe. È una successo che chi si batte per i diritti delle donne inizi a riflette sul fatto che un‘autodeterminazione senza regole porta ad una posizione di sudditanza il soggetto più debole?

“Al campo femminista abbiamo fatto sentire questa istanza: autodeterminazione senza limiti è un arbitrio  che va contro l’umano stesso e che quindi si ritorce contro la donna, e poi abbiamo fatto capire quanto sia spregevole questa scelta perché viene addirittura ad annullare un diritto sul quale il femminismo si è sempre battuto anima e corpo, il cosiddetto diritto all’aborto – che sia ben chiaro noi non condividiamo dalla A alla Z -. Questa spregevole pratica all’utero in affitto persino questa pratica nega alla donna, perché nel contratto c’è scritto che l’aborto può essere imposto dai committenti ma non può essere scelto dalla donna. Per cui c’è una mercificazione in tutto e per tutto del copro femminile. Oltre che un grande rischio per la salute perché la gente dimentica che fare questa pratica significa iper-stimolazione ormonale, significa rischi collegati alla gravidanza, significa gravi rischi sul sistema di difesa della donna che deve essere bloccato per evitare il rigetto del bambino che è totalmente estraneo rispetto al corpo che lo sta accogliendo”.

Lei è un medico, può spiegarci bene la questione del rigetto, la stampa non ha mai affrontato questo argomento…

“È  come se fosse organo trapiantato incompatibile rispetto al sistema genetico della donna, quel bambino ha un gamete maschile che ovviamente non è riconosciuto dalla donna ma neanche il gamete femminile perché preso da una banca degli ovociti, come nel caso Vendola. Per cui quel bambino è geneticamente differente della donna, questo bambini è al 100% diverso dalla donna che porta avanti la gravidanza, “non self” si dice in ambiente medico, per cui bisogna bloccare il sistema immunocompetente della donna per fargli “accettare” questa gravidanza. Questo non lo spiega quasi mai, ma è solo uno dei tanti trattamenti a cui si deve sottoporre una donna che affitta il proprio utero”.

Intanto la battaglia sulle unioni civili prosegue in commissione giustizia alla camera, mentre alcuni membri del comitato si sono impegnati in politica…

“Noi vogliamo continuare ad essere quello che siamo per statuto ontologico: siamo portavoce di un larghissimo sentire del popolo italiano che si riconosce nei valori della famiglia e dei diritti dei bambini, questa è un’azione culturale e politico di alto respiro, cioè di pressing su tutti i partiti affinché che si facciamo portavoce di queste istanza. Questo comporta che un popolo così vasto non può riconoscersi in un singolo partito ma che deve fare un’azione di crescita e di coinvolgimento culturale nei partiti che oggi sono già presenti. Questo è il nostro intento, poi domani vedremo. In particolare oggi siamo impegnati sul fronte della Commissione giustizia della Camera per riuscire a portare qualche modifica a questa orrenda legge sulle unioni civili; siamo impegnati poi  sul fronte della tutela delle adozioni, perché siamo contro lo slogan della Boschi “adozioni per tutti”, le adozioni hanno al centro il diritto del bambino ad avare una famiglia, è quella che viene chiamata l’iniziazione della natura, la famiglia fatta da un papà una mamma è l’ambiente ideale per la crescita di un bambino e se un bambino è stato abbandonato ha bisogno di un papa e una mamma. Questo è una capo saldo della legge sulle adozioni e ci opporremmo in tutti i modi a modifiche a favore dei single e a favore di coppie gay e infine andiamo avanti sul fronte della incostituzionalità delle legge sulle unioni civili, perché ci sono dei profili incostituzionali pesantissimi che abbiamo nuovamente fatto presente alla Camera”.

Ad ogni modo, in vista delle amministrative darete un giudizio sui candidati che si sono battuti per le vostre istanze e su quelli che le hanno pervicacemente ignorate?

“Noi daremo un giudizio e al popolo delle famiglie diremo i nomi e cognomi dei candidati che hanno davvero in animo e nel loro programma tutte misure che sono a favore della famiglia, quindi coloro che sono contro le unioni civili parificate al matrimonio e che vogliono fare anche politiche fiscali a favore delle famiglie e a favore dei giovani che vogliono fare figli,  altrettanto diremo quelli che ad esempio vogliono aderire alla rete ready,  che stanzieremo fondi nelle scuole comunali per corsi sull’ideologia del gender che finanzieranno manifestazioni pubbliche inutili come i vari gay pride. Noi diremo chiaramente questo e poi ci stiamo attrezzando per l’appuntamento di ottobre del referendum costituzionale”.

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