Millennials, dove trovare l’amore della vita?
Un nuovo studio di Harvard sulle abitudini dei giovani adulti, dai 18 ai 25 anni, rivela che la maggior parte delle ‘Millennials’ cerca una giuda su come formare relazioni amorevoli. L’indagine, che comprendeva oltre 2.000 giovani adulti, ha scoperto che circa il 70% dei ‘Millennials’ ha detto che desiderava ricevere dai propri genitori più informazioni […]
di Luca Volontè - 24/06/2017Un nuovo studio di Harvard sulle abitudini dei giovani adulti, dai 18 ai 25 anni, rivela che la maggior parte delle ‘Millennials’ cerca una giuda su come formare relazioni amorevoli. L’indagine, che comprendeva oltre 2.000 giovani adulti, ha scoperto che circa il 70% dei ‘Millennials’ ha detto che desiderava ricevere dai propri genitori più informazioni circa la ricerca e la ‘tenuta’ di una relazione amorosa.
Eppure le generazioni più vecchie “stanno fallendo … miseramente nel preparare i giovani a una relazione amorosa romantica, per i genitori è probabilmente più importante sapere che cosa i propri figli faranno nella vita”, dice l’autore dello studio Richard Weissbourd.
Per dirla con le parole usate da uno dei ragazzi di 27 anni nella intervista: “c’è questa idea che in qualche modo si sviluppa una relazione naturalmente. Ma non succede naturalmente. È incredibilmente difficile”. Complessivamente emerge che i ‘Millennials’ hanno bisogno di più aiuto rispetto ad altre generazioni in queste cruciali scelte di vita.
Nel suo libro “Generation Me” , l’autore Jean Twenge ribadisce che più di qualsiasi altra generazione, i ‘Millennials’ “trascorrono i loro vent’anni (e talvolta 30 anni) in relazioni inutili, incertezze e dolorose rotture”. Ancora peggio questo “ciclo di incontrare qualcuno, innamorarsi e vivere la rottura, è una formula che accresce l’ansia e la depressione”.
I genitori e gli educatori potrebbero fraintendere la gravità con cui la confusione romantica colpisce i Millennials. “Anche se è vero che le generazioni precedenti passavano le stesse vicissitudini, allora accadeva per un tempo molto più breve di vita”, osserva Twenge.
Molto è cambiato durante i decenni in cui i ‘Millennials’ crescevano. Il matrimonio non è più visto come una necessità economica o sociale, soprattutto per le donne che sono più istruite e più impegnate nella forza lavoro di prima.
Inoltre, il 24% delle Millennials ha dovuto convivere con il divorzio dei genitori o sono cresciuti nelle case di genitori single fin dalla nascita.
La diffusa disponibilità del controllo delle nascite, inclusi i contraccettivi a lunga durata e la pillola del giorno dopo, hanno aumentato le aspettative per il sesso casuale e senza legami. I media sono diventati più sessualmente aggressivi e la pornografia è più diffusa. Le relazioni sono state complicate dalla tecnologia, tra le pressioni dei che provengono dai social media e l’illusione di un contatto costante.
Tutti questi cambiamenti creano confusione nelle relazioni affettive, con interessi e aspettative concorrenti e la mancanza di un modello riconoscibile per le relazioni e persino a cui guardare per il futuro della propria vita.
A differenza delle generazioni precedenti, che hanno imparato dalla testimonianza di relazioni più chiare, la mancanza di norme sociali su come trovare un partner ‘romantico’ e affidabile, si aggiungono al senso di confusione diffusa percepito dai ‘Millennials’.
Tutto ciò avviene in un contesto nel quale la stragrande maggioranza dei Millennials desidera il matrimonio, ma prevedono di sposarsi più tardi, anche per la difficoltà a stabilire rapporti amorosi stabili e adatti al matrimonio.
Gli anziani più anziani possono aiutare i ‘Millenians’. I ‘Millennials’ infatti desiderano veramente trovare una partner a lungo termine. Ma per arrivarci, i giovani adulti hanno bisogno sia di orientamento che di fiducia da parte dei genitori. La maggioranza dei ‘Millennials’ nello studio di Harvard che ha descritto il bisogno di avere dai genitori consigli e aiuti per “evitare di essere feriti in una relazione”, “avere una relazione più matura”, “affrontare le rotture” e “iniziare una relazione “.
Questo è il consiglio che un genitore che si prende cura o un adulto affidabile possa fornire al proprio figlio.
Lo studio dimostra che anche i genitori che hanno sperimentato fallimenti nella propria relazione possono e dovrebbero dare “consigli sugli ‘ingredienti’ di rapporti sani”, sempre che abbiano imparato dalle loro esperienze.
E altri adulti più anziani possono anche intervenire per colmare il divario tra la urgente necessità dei ‘Millennials’ e la scarsità di relazioni con i genitori in questo campo. Lo studio di Harvard ha scoperto che il 65% dei giovani adulti avrebbe voluto ricevere una guida “su gli aspetti emotivi delle relazioni romantiche” durante le ore scolastiche sull’educazione sessuale ma anche da persone anziane.
Emerge che le generazioni più vecchie hanno la responsabilità di guidare i giovani nella scelte delle loro vite più importanti e trasformatrici, anche sul come formare relazioni romantiche sane. E per i Millennials c’è più probabilità che le generazioni più anziane vivano nella stessa abitazione dei genitori, c’è ancora tempo e opportunità per questo scambio di relazioni intergenerazionale. Importante che gli anziani abbiano coscienza che i ‘Millenials’ sono desiderosi e maturi per ascoltarne i consigli.