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Regione Lombardia, omofobia? - Matchman News
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Regione Lombardia, omofobia?

Il 17 gennaio a Milano si è svolto il convegno “Difendere la famiglia per difendere la comunità”. L'evento, patrocinato dalla Regione Lombardia, ha suscitato numerose polemiche.

Il 17 gennaio a Milano si è svolto il convegno “Difendere la famiglia per difendere la comunità”. L'evento, patrocinato dalla Regione Lombardia, ha suscitato numerose polemiche.

Il 17 gennaio a Milano, auditorium Testori. È previsto il convegno “Difendere la famiglia per difendere la comunità”. Organizzato da varie associazioni cattoliche e patrocinato da Regione Lombardia l’evento ha già suscitato numerose polemiche. Ѐ omofobia?

Non piace a Repubblica e all’LGBT il convegno sulla famiglia di Milano organizzato da Obbiettivo Chaire, Tempi, Alleanza Cattolica e Nonni 2.0 che ha il patrocinio di Regione Lombardia e che porta il logo di EXPO. Molte le proteste di questi giorni. Non solo in contemporanea all’evento, sabato 17 gennaio, l’associazione “anti-omobofobia”, i Sentinelli di Milano, ha organizzato una manifestazione davanti al palazzo della regione. Saranno in 5000, ma il convegno si terrà lo stesso perché le polemiche, dice Maroni, sono “basate sul nulla”.

Alcune associazioni cattoliche decidono di organizzare un incontro sulla famiglia. Il titolo è “Difendere la famiglia per difendere la comunità”. Viene fissata una data, il 17 gennaio e il luogo: l’auditorium Testori di Palazzo Lombardia. I relatori sono Costanza Miriano, giornalista e scrittrice cattolica, Mario Andinolfi, anche lui giornalista noto, padre Maurizio Botta e Marco Scicchitano. Quest’ultimo, psicologo e psicoterapeuta, è coordinatore del progetto Pioneer che ha lo scopo di “restituire alla diversificazione sessuale la prorompente dinamicità e ricchezza che ha” – si legge sul sito. Coordina l’evento Luigi Amicone, direttore del settimanale Tempi.

Il tutto ottiene l’appoggio di Regione Lombardia, tanto che in conclusione interverrà anche Roberto Maroni. Perché per il presidente e per il Palazzo è importante, come recita un comunicato ufficiale, “riflettere sul valore e sul futuro della famiglia naturale”. Quindi il vespaio di polemiche che dal 3 gennaio impazzano sul web e sui giornali.

Due fondamentalmente i motivi. Soprattutto si accusa la Regione di omofobia, di discriminazione, perché si fa garante di un’iniziativa “anti-gay”, come la definiscono il quotidiano Repubblica e l’LGBT. Su che basi? Uno dei promotori è Obbiettivo Chaire, un’associazione che, si legge sul sito della stessa, vuole “rispondere alla richiesta di aiuto pervenuta da molte persone, giovani e meno giovani, feriti nella propria identità sessuale, in particolare per tendenze di natura omosessuale”. Protestano anche il coordinatore del centrosinistra in regione, Umberto Ambrosoli, che accusa Maroni di essere uno di quelli che nel 2015 pensa ancora “che l’omofobia si debba curare”, e PD. Poi si critica EXPO perché consente l’utilizzo del proprio logo, mentre dovrebbe garantire “il rispetto di tutto e di tutti”. È d’accordo anche Vicente Loscertales, il segretario del Bureau international des Expositions (Bie), di EXPO, che chiede di interrompere la manifestazione.

Ma il convegno si farà lo stesso. Infatti si tratta di “polemiche basate sul nulla”, come replica Roberto Maroni. E alla Bie risponde “Abbiamo un accordo preciso con la società Expo 2015 che regolamenta l’uso del logo da due anni. Possiamo cambiare le regole ma non si può accusare la Regione Lombardia di averle violate”. Netto il commento di Massimiliano Romeo (Lega Nord), anche lui relatore all’incontro, che è stato primo firmatario della mozione sulla giornata per la famiglia in Consiglio regionale. Sostiene che lo scopo di certe manifestazioni non è tanto quello di difendere i diritti dei gay, ma quello di “distruggere il concetto di famiglia tradizionale”.

Nel frattempo, i Sentinelli di Milano, un gruppo anti-omofobia composto di omosessuali e non, ha organizzato una “protesta in piazza” davanti al palazzo della regione. Sono circa 5000 le adesioni.

Giacomo Pizzi

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