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Ungheria, un ufficio contro le persecuzioni religiose: che sia da modello per tutti - Matchman News
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Ungheria, un ufficio contro le persecuzioni religiose: che sia da modello per tutti

Un incontro con il Papa, una tre giorni tutta dedicata alla persecuzione dei cristiani, e poi l’impegno politico: il consueto incontro di inizio settembre International Catholic Legislators Network continua a dare frutti. E dall’impegno preso con i patriarchi, è arrivata anche una decisione politica: il primo ministro ungherese Viktor Orban ha stabilito un ufficio ad […]

Un incontro con il Papa, una tre giorni tutta dedicata alla persecuzione dei cristiani, e poi l’impegno politico: il consueto incontro di inizio settembre International Catholic Legislators Network continua a dare frutti. E dall’impegno preso con i patriarchi, è arrivata anche una decisione politica: il primo ministro ungherese Viktor Orban ha stabilito un ufficio ad […]

Un incontro con il Papa, una tre giorni tutta dedicata alla persecuzione dei cristiani, e poi l’impegno politico: il consueto incontro di inizio settembre International Catholic Legislators Network continua a dare frutti. E dall’impegno preso con i patriarchi, è arrivata anche una decisione politica: il primo ministro ungherese Viktor Orban ha stabilito un ufficio ad hoc sui cristiani perseguitati nel Ministero delle Risorse Umana. Il nuovo ufficio sarà guidato da Tamas Torok, e avrà un portafoglio di 3 milioni di euro, mentre il ministro di riferimento è Zoltan Balog: anche lui era presente all’incontro di Frascati.

Ma quali sono stati i temi in discussione a Frascati? Il senatore Mario Mauro ha raccontato a Matchman News che si è trattata di “una edizione speciale dell’International Catholic Legislator Newtork, che aveva come oggetto monotematico la situazione dei cristiani in Medio Oriente. L’incontro ha dato la possibilità di affrontare il tema secondo una chiave di lettura che mi ha colpito: difendere i cristiani non significa difendere la nostra parrocchia, ma difendere la democrazia e la libertà di tutti”.

I legislatori presenti a Frascati hanno potuto incontrare il Patriarca Younan della Chiesa siro Catolica, il Cardinal Bechara Boutros al Rahi della Chiesa Siro Maronita di Antiochia, l’arcivescovo di Aleppo Jean-Clement Jeanbart, il patriarca Ignazio Aphrem II della Chiesa Siro Ortodossa, e Anba Gabriel, vescovo della Chiesa copto cattolica.

Questo – racconta l’ex senatrice spagnola Gari Duràn Vadell – “ci ha permesso ancora una volta di essere coscienti della problematica della zona, vedendola dal punto di vista di quelli che conoscono realmente la situazione e sanno quali sono le loro cause, nonché gli errori che sono stati commessi e si stanno commettendo riguardo la situazione in Medio Oriente”.

E alla fine – conclude il senatore Vadel – “tutti hanno deciso di impegnarsi, in maniera proattiva, nel cercare la pace per la regione”.

Un impegno che è venuto anche dalle parole del Papa, non rese pubbliche perché proferite in un incontro privato, ma ugualmente significative per quanti hanno partecipato all’incontro. “Il Papa – afferma il senatore Mauro – ci ha trasmesso secondo me una agenda di lavoro. Non dobbiamo dimenticare che il dialogo è oggettivamente lo strumento più adeguato per rimuovere i conflitti. Ma il dialogo deve avere come oggettivo punto di partenza la verità. Per esempio, non puoi immaginare una ipotesi di convivenza civile in Siria in Egitto o in Iraq se per esempio mantieni in essere forme di discriminazione per cui metti la religione del cittadino di quel Paese in modo che sia discriminato, non puoi difendere la dignità umana se pretendi che la shari’a si applichi sia per i credenti di fede musulmana e anche per coloro che non credono”.

Aggiunge Mauro che “il Papa usa con forza anche i termini genocidio e martirio, ha un approccio pratico sulle questioni”.

E per la senatrice Vidal “il Papa ci ha incoraggiato a lavorare su azioni concrete per rendere visibile la sofferenza dei cristiani perseguitati, valorizzando la testimonianza basata sulla fede cristiana, a rischio della propria vita, dei propri beni e della propria libertà. In una società come la nostra, in cui si vive la fede e la pratica religiosa in modo facile e con poco compromesso, è importante tener presente la testimonianza dei martiri”.

Ma si vive anche una “persecuzione nascosta” dei cristiani in Europa. In Spagna – per esempio – “con la scusa che la religione debba limitarsi agli spazi privati, e cercando di confondere uno Stato a-confessionale con un irreale stato laico, troviamo da un lato il rispetto dei sentimenti religiosi dei cittadini, ma dall’altro il fatto che la religione debba limitarsi allo spazio privato. Così, in nome dei nuovi diritti, si sta portando avanti un cambio sociale e di pensiero nel quale la religione – e in particolare la religiona cattolica – non entra”.

Per questo, tutti plaudono all’iniziativa di Orban, che si potrebbe occupare – ha lasciato intendere il ministro Balog – anche di queste forme di persecuzione nascosta in Europa.

Luca Volonté, direttore della Fondazioen Novae Terrae, commenta positivamente la decisione del governo ungherese. Si tratta – dice – di “Un chiaro segnale e un concreto impegno che va ben oltre le belle parole ci moltissimi uomini politici europei. L’incontro di ICLN quest’anno ha voluto coinvolgere moltissimi tra patriarchi, santità, vescovi del medio orinete (Siria e Iraq) e delle chiese cristiane perseguitate nel mondo (Pakistan, Africa ed Egitto). Un ncontro molto interessante e uno scambio di vedute chiaro durante il quale abbiamo ascoltato, con le centinaia di parlamentari proveninenti da tutto il mondo, le loro testimonianze e le loro richieste. POche parole di circostanza e molti inviti a compiere azioni concrete. Il Premier Orban, avendone la reale possibilità e quale autorevole capo dell’esecutivo ungherese, ha prontamente decisio e agito nella giusta direzione. La nomina di Tamás TÖRÖK, buon amico e intelligente diplomatico, faciliterà le azioni di aiuto delle comunità cristiane e la collaborazione tra le iniziative del Governo ungherese e quelle di altri parlamenti e Ngo’s nel mondo”.

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