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Crisi in Venezuela: ci sarà dialogo? - Matchman News
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Crisi in Venezuela: ci sarà dialogo?

Sarà possibile raggiungere un accordo tra il Governo di Nicolás Maduro e l`opposizione venezuelana? Sembra di no, nonostante i tentativi della Santa Sede. Intanto, centinaia di migliaia di persone manifestano nelle diverse città del paese contro la sospensione del referendum revocatorio e contro la crisi scatenata dal governo chavista. “In Venezuela c‘è stato un golpe. […]

Sarà possibile raggiungere un accordo tra il Governo di Nicolás Maduro e l`opposizione venezuelana? Sembra di no, nonostante i tentativi della Santa Sede. Intanto, centinaia di migliaia di persone manifestano nelle diverse città del paese contro la sospensione del referendum revocatorio e contro la crisi scatenata dal governo chavista. “In Venezuela c‘è stato un golpe. […]

Sarà possibile raggiungere un accordo tra il Governo di Nicolás Maduro e l`opposizione venezuelana? Sembra di no, nonostante i tentativi della Santa Sede. Intanto, centinaia di migliaia di persone manifestano nelle diverse città del paese contro la sospensione del referendum revocatorio e contro la crisi scatenata dal governo chavista.

“In Venezuela c‘è stato un golpe. Io ho difeso e continuo a difendere la strada del voto perchè credo che dobbiamo proiettare il Paese oltre Maduro. Dobbiamo pensare a come sarà questo Paese a partire dal giorno dopo che se ne sarà andato Maduro” ha detto durante la manifestazione a Caracas il leader d’opposizione Henrique Capriles.

Dopo una manifestazione di massa in cui centinaia di migliaia di persone si sono radunate nelle principali città del paese, Caracas ha subito una lunga paralisi sociale, nonostante le minacce e pressioni del governo. Diversi atti, organizzati dal Tavolo della Unità Democrtica (MUD, coalizione opposta al governo), volti a protestare contro le misure antidemocratiche del governo.

Il malcontento e la tensione sociale sono aumentati dopo i recenti avvenimenti. Il Consiglio Nazionale Elettorale (organo chavista) ha paralizzato la prima fase del referendum revocatorio, volto a spodestare Maduro dalla presidenza del Governo. Il blocco del plebiscito rende impossibile la consultazione prima del 10 gennaio 2017. In tal modo, il governo chavista resterà al potere, almeno fino al 2019.

“Domandiamo al Governo di sollevare la decisione di sospendere il processo -ha detto Capriles-. l tempo non è indeterminato. Oppure ritorniamo all’ordine costituzionale oppure il 3 novembre andremo a Miraflores (sede del governo)”.

Inoltre, la domenica 23, mentre l’Assemblea Nazionale discuteva sullo “status costituzionale del Presidente della Repubblica”, diversi chavisti hanno preso d’assalto il Parlamento offendendo e battendo non solo i politici presenti, ma i giornalisti che coprivano l’evento.

Di fronte al crollo della situazione nazionale, la Santa Sede ha deciso di scendere in campo e promuovere un accordo tra governo e opposizione. L`inviato della Santa Sede a Caracas, monsignor Emir Paul Tscherrig, ha fissato il 30 ottobre per tenere una riunione plenaria all`Isola Margarita in modo da superare la crisi política.

Tuttavia, sembra che il dialogo non arriverà a breve termine, a causa dalla tensione tra le due parti, e aggravata dal blocco del referendum, e dall’aggressione violenta nell’Assemblea Nazionale. Alcuni leader dell`opposizione come Henrique Capriles o Maria Corina Machado hanno ribadito il loro rifiuto del dialogo con l’Esecutivo. Poiché considerano l’approccio come un atto di ipocrisia. “Tutti i membri dell`opposizione hanno accettato la ribellione e la rimozione di Maduro. A che serve un “dialogo” per salvare Maduro?”, ha dichiarato Machado.

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