La timidezza delle Nazioni Unite sulla libertà religiosa
Un nuovo rapporto pubblicato lo scorso 8 maggio da ADF, un gruppo cristiano per i diritti umani, ha accusato le Nazioni Unite (ONU) di non dare priorità alla libertà religiosa. ADF International ha affermato che l’ONU non sarà in grado di rafforzare, promuovere e proteggere i diritti umani se non prenderà una posizione più forte […]
di Matchman - 27/05/2018Un nuovo rapporto pubblicato lo scorso 8 maggio da ADF, un gruppo cristiano per i diritti umani, ha accusato le Nazioni Unite (ONU) di non dare priorità alla libertà religiosa.
ADF International ha affermato che l’ONU non sarà in grado di rafforzare, promuovere e proteggere i diritti umani se non prenderà una posizione più forte contro le violazioni della libertà religiosa.
Il rapporto di 73 pagine, intitolato ‘Leggi anti-conversione e la risposta internazionale’, ha detto che “alcune entità delle Nazioni Unite hanno evidenziato i problemi con le leggi anti-conversione, ma altre entità delle Nazioni Unite non sono riuscite a condannarle”. Il rapporto afferma che tale fallimento è “emblematico del generale fallimento delle Nazioni Unite nel proteggere la libertà religiosa”.
Le leggi anti-conversione sono state approvate in India, Nepal, Myanmar, Bhutan, Sri Lanka e Pakistan come esempio. Nepal e Pakistan sono membri del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC).
“La semplice esistenza di una legge anti-conversione in uno stato o in un paese di solito dà la licenza agli estremisti religiosi nazionalisti per perseguitare i membri delle religioni delle minoranze”, afferma il rapporto.
Ha aggiunto che non è realistico aspettarsi che le risoluzioni del Consiglio affrontino “anti-conversione, blasfemia, apostasia” se gli Stati membri si rifiutano di vietare tali leggi nei propri sistemi legislativi e cercano di persuadere altri Stati del Consiglio a non votare per una forte protezione della libertà religiosa.
ADF International ha consigliato all’ONU di esortare i paesi ad abolire le loro leggi anti-conversione e a dare priorità alle opinioni e iniziative dei paesi in cui si fanno rispettare i diritti umani fondamentali.