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Irlanda, denaro USA per “comprare” il referendum? - Matchman News
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Irlanda, denaro USA per “comprare” il referendum?

Denaro USA finanzia l’organizzazione LGBTI irlandese per la campagna per l’approvazione del matrimonio omosessuale al referendum del 22 maggio. E c’è dell’altro. L’inchiesta è sull’Irish Times.

Denaro USA finanzia l’organizzazione LGBTI irlandese per la campagna per l’approvazione del matrimonio omosessuale al referendum del 22 maggio. E c’è dell’altro. L’inchiesta è sull’Irish Times.

Una fondazione americana per i diritti umani, l’Atlantic Philantropies, finanzia dal 2005 la GLEN, associazione LGBTI che attualmente conduce la campagna a favore della “ridefinizione del matrimonio” tramite referendum il 22 maggio. Ma finanzia anche il Consiglio irlandese per le Libertà Civili. Soldi utilizzati per la sensibilizzazione e per varie iniziative politiche. Qualcosa non va. Lo rivela la giornalista Breda O’Brien sul quotidiano Irish Times.

L’Atlantic Philantropies, fondazione americana che finanzia iniziative a favore dell’uguaglianza e il rispetto dei diritti umani in alcuni Paesi (Stati Uniti, Irlanda, irlanda del nord, Sudafrica…), nel periodo tra il 2005 e il 2011 ha stanziato più di 4 milioni di dollari, per sostenere un’associazione LGBTI irlandese: la GLEN (Gay and Lesbian Equality Network). Denaro che ha permesso alla GLEN di diventare da “piccola organizzazione di volontariato che lavorava su strategie per la cura di omosessuali con l’HIV” ad una organizzazione che si occupa di politica e di cambiamento legislativo. Come nel caso dell’attuale campagna per l’approvazione del decreto di “ridefinizione del matrimonio”.

La votazione referendaria si terrà il prossimo venerdì 22 maggio.

A parlarne è Breda O’Brien, giornalista irlandese, in un articolo uscito sull’Irish Times, quotidiano importante. “Non è un segreto” scrive. Infatti le informazioni rivelate sopra, sono pubbliche, e facilmente reperibili sul sito dell’Atlantic Philantropies. Non è un segreto nemmeno il fatto che i “quattro e tre quarti di milioni di dollari, costituiscono solo la metà del finanziamento della GLEN”, continua, “come riportato nel 2013 dall’Irish Times”.

Così il lavoro svolto dalla GLEN figura tra le varie iniziative “di beneficenza” del Fondo americano. Che, come dice il sito, “per più di 30 anni ha fatto concessioni finanziarie per migliorare le opportunità e favorire un cambiamento duraturo per coloro che sono ingiustamente svantaggiati o vulnerabili alle circostanze della vita”. O meglio i servizi agli anziani, le opere sanitarie, l’educazione e il benessere dei bambini, dei giovani e i diritti umani. E diritti umani in questo caso significa diritti LGBTI.

Oggi la “GLEN è una macchina di lobbying altamente professionalizzata che funziona ‘dentro’ la macchina del governo… conquista i dubbiosi e tranquillizza coloro che si oppongono”. Lo si legge sul programma Civil Partnership and Ireland – From a Minority to a Majority (Unioni civili e l’Irlanda – Da una minoranza alla maggioranza), presentato sul sito di Atlantic Philantropies. Dove viene anche spiegato che il successo dell’iniziativa costituisce un importante passo di “acculturazione”.

“Sarebbe il miglior risultato in termini di ‘acculturazione’ nella storia irlandese”, commenta Breda O’Brien. Dato che “ha permesso di modificare l’ordine del giorno di un gruppo di lavoro di governo nel 2006” oltre ad “aver approciato personalmente molti politici chiave”. Il che è impensabile per “quelle piccole organizzazioni conservatrici che sono state prese di mira dai giornalisti con l’accusa di essere sospettosamente finanziate dall’estero”. Queste non hanno avuto il successo in politica come GLEN. E mentre le piccole organizzazioni venivano accusate “il gruppo di pressione di maggior successo della storia irlandese, stava nuotando in biglietti verdi”.

L’articolo della O’Brien continua raccontando di interviste televisive e del fatto che nel “2009 [l’organizzazione] aveva quasi un articolo al giorno sulla Gazzetta di ‘legge e società’”, oltre alle moltissime presenze multimediali. Fino ad arrivare al “Marriage Equality act, il cui nome è finito sulla carta del referendum elettorale”, scrive ancora la giornalista. Per il quale, appunto si voterà tra qualche giorno.

E a questo proposito, Breda O’Brien fa notare un altro aspetto interessante. Pare che anche il Consiglio irlandese per le Libertà Civili (ICCL), riceva dei finanziamenti, dallo stesso benefattore: l’Atlantic Philantropies. Si parla di più di 7milioni di dollari dal 2001 al 2010 e di quasi altri 4milioni nel 2010 e nel 2013. Ciò non prova niente, dato che i fondi dell’ICCL vengono utilizzati anche per altro. “Ma quanti di questi sono stati utilizzati a favore della causa LGBTI?”, si chiede la O’Brien.

Che conclude: “Qui non si tratta dell’Atlantic Philantropies che concede finanziamenti per un ospedale o per una scuola. Si tratta invece di denaro straniero sistematicamente investito per cambiare l’opinione pubblica, per fornire un ‘sì’ in un referendum che ha enormi conseguenze per il diritto famigliare e le future generazioni”.

Giacomo Pizzi

 

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