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Libertà di educazione? Le autorità dicono "no, grazie!" L'ultimo caso in Svezia - Matchman News
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Libertà di educazione? Le autorità dicono “no, grazie!” L’ultimo caso in Svezia

Non sei educato dallo Stato? Allora lo Stato prende i tuoi figli. Dopo il caso della famiglia Bodnariu, un’altra famiglia è stata divisa perché educava i figli a casa. Del caso si è presa cura Alliance for Defending Freedom, l’associazione internazionale di avvocati che difende i casi di libertà religiosa. Lo scorso 23 maggio, questi […]

Non sei educato dallo Stato? Allora lo Stato prende i tuoi figli. Dopo il caso della famiglia Bodnariu, un’altra famiglia è stata divisa perché educava i figli a casa. Del caso si è presa cura Alliance for Defending Freedom, l’associazione internazionale di avvocati che difende i casi di libertà religiosa. Lo scorso 23 maggio, questi […]

Non sei educato dallo Stato? Allora lo Stato prende i tuoi figli. Dopo il caso della famiglia Bodnariu, un’altra famiglia è stata divisa perché educava i figli a casa. Del caso si è presa cura Alliance for Defending Freedom, l’associazione internazionale di avvocati che difende i casi di libertà religiosa. Lo scorso 23 maggio, questi hanno fatto una denuncia alla Corte Europea per i Diritti Umani per il Caso Johansson vs. Sweden.

In pratica, Christer e Annie Johansson vogliono che Domenic, il loro figlio di 14 anni, sia restituito alla loro cura e custodia da parte dello Stato svedese. Per cinque anni e cinque mesi non è stato permesso al bambino di vedere i genitori. È il loro unico figlio. Nel 2012, la Corte distrettuale svedese ha riconosciuto che i genitori di Dominic si sono presi buona cura di lui, ma hanno notato che lo educava a casa. È il cosiddetto homeschooling, pratica rara ma legale in Svezia. È questo alla base della decisione dello Stato di prendersi cura di Dominic.

Lorcan Price, consulente legale di ADF International, ha sottolineato che “le Autorità Svedesi hanno chiaramente violato il diritto di Johansson ad una vita in famiglia. Si tratta di un diritto fondamentale garantito dalla Convenzione Europea dei Diritti Umani. Separare un bambino dai genitori senza nemmeno permettergli di ricevere visite, è una assurda interferenza con questo diritto”.

La storia inizia nel 2009, quando i servizi sociali hanno preso il piccolo Dominic dalla custodia dei genitori mentre erano in aereo, pronti ad andare in viaggio verso l’India, nazione di cui è originaria la madre. I Johansson non sono stati incriminati, né c’era alcun mandato. Semplicemente, avevano deciso che l’Homeschooling era inappropriato.

Nei primi tempi, era permesso a Christer ed Annie di visitare il bambino per 2 ore la settimana. Ma presto il governo ha tagliato tutte le visite, tanto che il bambino non ha potuto né vedere i genitori, né altri parenti. Il bambino non ha nemmeno avuto il permesso di partecipare al funerale di sua nonna.

Nel dicembre 2009, un tribunale svedese ha stabilito che lo Stato aveva tutto il diritto di prendere il bambino, perché questi non era stato vaccinato, e hanno tra l’altro ripetuto accuse che i bambini educati a casa non hanno buoni risultati accademici e non socializzano al meglio.

I Johansson non si sono arresi, e sono andati su in tutti i gradi di giudizio, fino alla Corte Suprema Svedese, che ha rifiutato il loro ultimo appello. Non avevano altra scelta che appellarsi, dunque, alla Corte Europea dei diritti umani”.

Rober Clarke, direttore della European Advocacy di ADF International, ha sottolineato che “la legge internazionale sositne che i bambini dovrebbero crescere in un ambiente che mantenga legami famigliari, permettendo loro di godere dell’amore, del supporto e della crescita dei loro genitori naturali. Per questo chiediamo alla Corte Europea di Diritti Umani di accettare il caso e speriamo che presto le autorità svedesi restituiranno il piccolo Johansson alla cura dei loro cari”.

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