Sudan: è persecuzione contro i cristiani presbiteriani
Negli ultimi sviluppi in una lunga controversia legale, la presidenza del Consiglio comunitario evangelico del Sudan è stata convocata lunedì (17 luglio) dinanzi alla Corte Penale di Bahri (Khartoum North). Rafat Samir, nominato presidente del Consiglio nel 2012, è accusato dal suo predecessore di frodi, possesso criminale ed illegale rappresentanza del Consiglio, un ruolo che […]
di Matchman - 05/08/2017Negli ultimi sviluppi in una lunga controversia legale, la presidenza del Consiglio comunitario evangelico del Sudan è stata convocata lunedì (17 luglio) dinanzi alla Corte Penale di Bahri (Khartoum North).
Rafat Samir, nominato presidente del Consiglio nel 2012, è accusato dal suo predecessore di frodi, possesso criminale ed illegale rappresentanza del Consiglio, un ruolo che il suo predecessore, Hamad Muhammad Salah, afferma ancora gli appartenga.
Salah era stato destituito nel 2012, ma il governo lo ha ripristinato, anche se non ha alcuna autorità legale per farlo.
Dal suo ripristino, diversi membri della Chiesa evangelica presbiteriana (SPEC) del Sudan, sottoposta al Consiglio, sono stati detenuti o aggrediti dopo aver protestato per l’ingerenza del governo all’interno degli affari della chiesa.
Il 3 aprile due membri della chiesa erano stati pugnalati dopo aver partecipato a una protesta di tre giorni contro il tentativo del Governo di impossessarsi della scuola appartenente alla chiesa presbiteriana.
Tutte le NGO’s cristiane di tutto il mondo stanno protestando contro il Governo del Sudan perché temono che le azioni in atto contro la comunità evangelica presbiteriana siano, in realtà, l’ennesimo tentativo di annientare la presenza dei cristiani dal Sudan.
A fine luglio, gli Stati Uniti hanno esteso le proprie sanzioni contro il Sudan per altri tre mesi: una preoccupazione importante rimane il record negativo nel rispetto dei diritti umani in Sudan.