Referendum in Slovenia, quando l’impegno incontra il miracolo
Matchman-News ha intervistato Ales Primc, capo di Za Otroke Gre, per comprendere le ragioni e le conseguenze del risultato straordinario ottenuto nel referendum sulla famiglia del 20 dicembre 2015.
di Francesca Maccioni - 10/01/2016
Con il referendum dello scorso 20 dicembre, il popolo sloveno ha abrogato la legge approvata dal parlamento a marzo, che aveva lo scopo di ridefinire l’istituzione della famiglia includendo il matrimonio gay e l’adozione da parte di coppie omosessuali. Oltre il 63% dei votanti ha deciso di difendere il matrimonio e la famiglia naturali. Matchman-News ha intervistato Ales Primc, capo della coalizione civile Za Otroke Gre (“dalla parte dei bambini”), organizzatrice del referendum, per analizzare le ragioni della vittoria e il futuro del mondo pro-family in Slovenia.
Questa vittoria rappresenta un grande passo avanti per il movimento pro-family. Quali sono le sue speranze e paure per il futuro?
Prima di tutto, dobbiamo essere sempre grati a Dio Onnipotente per aver compiuto un miracolo davanti ai nostri occhi, e ai migliaia di collaboratori che hanno lavorato duramente per mesi. Ora stiamo raccogliendo le nostre emozioni. Dal punto di vista spirituale ed emotivo, è stato un periodo straordinario per centinaia di migliaia di cittadini sloveni, nonché un importante esercizio spirituale. Vale anche per me e Metka Zevnik, leader del movimento, che abbiamo girato il Paese. Siamo pronti ad essere collaboratori di Dio nel mondo, per la Sua gloria e per il bene di tutti. Siamo esseri umani, quindi ci possono essere momenti di sconforto. Ciononostante vogliamo guardare con ottimismo ai nostri obiettivi. Vediamo abbastanza pessimismo intorno a noi, vogliamo essere diversi.
Il 63% dei cittadini ha votato contro la legge approvata dalla grande maggioranza del parlamento. Come si è potuto ottenere un risultato così straordinario?
Sono certo si sia trattato di un miracolo. I partiti che sostengono ideologie contro i diritti dei bambini e che hanno approvato la legge in questione hanno una maggioranza di 2/3. I dieci maggiori media nazionali li supportavano. Questo movimento comprende numerosi professionisti e intere facoltà di sociologia che si concentrano su questo tema. Le loro organizzazioni hanno ricevuto milioni di euro dal governo sloveno e dall’Unione Europea. Dall’altra parte, in difesa dei diritti fondamentali dei bambini, c’erano la Chiesa Cattolica, la Chiesa Ortodossa, tre partiti di opposizione e altri provenienti dalla società civile indipendente. Abbiamo potuto contare inoltre sul sostegno di movimenti cristiani (Focolare, Rinnovamento Carismatico Cattolico, Cammino Neocatecumenale, numerosi gruppi di preghiera). Analizzando l’influenza sociale e mediatica, constatiamo che il 90% era a sostegno dei nostri oppositori. Ma Dio e la verità sono dalla parte dei bambini.
Quali saranno i prossimi passi e impegni del movimento pro-family e pro-life in Slovenia?
Il movimento pro-family e pro-life non è costituito da una sola organizzazione. Ce ne sono diverse, con attitudini, impegni e ambiti differenti. Le altre organizzazioni andranno avanti come in passato, sebbene questa esperienza le abbia rese più mature e abbia permesso loro di acquisire nuove conoscenze e magari nuovi approcci. Io ho deciso di portare avanti il mio lavoro nell’ambito politico. Dopo 3 referendum in 15 anni, non posso immaginare di organizzare iniziative del genere per tutta la vita. Devo tentare di bloccare queste leggi pericolose nel luogo in cui vengono concepite e approvate. Ovviamente dovrò proporre idee buone, in particolare a favore dei bambini e delle famiglie.
Può descrivere brevemente 24Kul?
24kul.si è la nostra pagina web, il sito attivista pro-life e pro-family, pioniere in Slovenia. Abbiamo sviluppato un effettivo approccio attivista, con lo scopo principale di informare ed educare i futuri movimenti e leader pro-life e pro-family. Siamo pronti a portare avanti e a incrementare il nostro impegno in questa direzione.
Francesca Maccioni
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